Il Primo Piano del Museo
Sala da pranzo: Sa camera 'e prànzu | Foto 1
L’arredo della camera da pranzo è rappresentato in maniera essenziale da un “balastràggiu”, credenza, sa càscia ‘e su pane, una cassapanca per la conservazione del pane, una “piattéra”, piattaia pensile, e una “banca a fogliu”, funzionale tavolo a libro che permetteva di raddoppiarne con facilità il piano d’appoggio.
La stanza che era il luogo dell’incontro e della convivialità aveva il suo centro vitale intorno alla “giminèa”, il camino, di cui si può apprezzare un sobrio esemplare in granito bocciardato: le lunghe giornate lavorative si concludevano infatti accanto al fuoco, tra racconti, burle, favole e facezie, mentre le donne della famiglia si dedicavano ai tipici lavori femminili di rammendo, cucitura e filatura. In attento silenzio, tutti ascoltavano “sas contos de foghìle”, i racconti del focolare, dei narratori più abili e fantasiosi, spesso persone del paese che si recavano di casa in casa ricevendo ricompense in natura per le loro prestazioni.
Cucina: Sa coghìna | Foto 2
Buona parte delle attività femminili si svolgeva in cucina, tra padelle e casseruole, paioli e teglie, pentole e tegami, qui tutti esposti in una grande varietà di esemplari.
Al centro della stanza è posta la tradizionale banca ‘e su pane, il tavolo per la panificazione, ma non si evidenzia la presenza di altri mobili, se si esclude su cadinèri, l’angoliera a muro che conteneva appunto su cadìnu, il classico contenitore in doghe di legno per l’acqua potabile dal quale si attingeva mediante s’uppu, una sorta di mestolo in sughero con manico di legno, e la struttura in muratura dei fornelli a carbone.
Vi sono esposte diverse forme di pane di fattura artigianale come il pane degli sposi ai quali si donava il giorno del loro matrimonio in segno di buon augurio e prosperità. Due forme di questo tipo di pane sono state confezionate nel 1945, considerato che solitamente il pane non si conserva oltre i sette/otto anni queste due forme sono da considerarsi quantomeno rare.
E’ esposto anche il pane tradizionale di Luras e della Gallura: “su pane a melas”, pane a forma di quattro o cinque “mele” collegate tra di loro, s’ispianada”, la spianata, “sa cozzula in su fundheddhu”, la focaccia cotta su dei contenitori di terracotta, “sa còzzula pùrile”, pane azzimo, “su pane ‘e saba”, il pane cotto nella sapa, “sa còzzul‘e belda” il pane confezionato con i ciccioli.
Non mancano i dolci tipici della Gallura e in particolare di Luras, centro rinomato per la produzione artigianale di “sas amarettas”, gli amaretti, “sas biscòttos”, morbidissimi biscotti, ed ancora “casadìnas”, pasta con ripieno di ricotta,“pabassìnos”, pasta con uvetta.
Camera da letto: Sa camer'e lettu | Foto 3
La scarsa frequentazione di questa stanza, nella quale ci si ritrovava praticamente per riposare e dormire, consentiva di svolgervi inoltre alcune piccole attività artigianali come le riparazioni di calzoleria ad uso privato e la confezione di cartucce da caccia.
La composta eleganza, impreziosita da motivi floreali e riporti in madreperla, del letto in lamiera di ferro risalente alla fine dell’800, di produzione industriale e tradizionalmente ampio una piazza e mezzo, ha ormai sostituito le più severe testate in legno, sovente dipinte di marrone.